Digital e Social Detox ma quello hard

Jan 10, 2025

Siamo sinceri: dal 2017 a oggi, la nostra capacità di rimanere concentrati su un’attività si è ridotta progressivamente, fino ad arrivare ai minimi storici. Siamo facilmente distraibili e dipendenti dall’endorfina, al punto che “digital detox” è diventato un trend su Google da qualche anno. Ma tranquillo, questo non è uno di quegli articoli pieni di prediche: io sono il primo a esserne coinvolto. Scrollo il feed come il più appassionato degli scalatori, conosco qualsiasi reference di TikTok e, quando si tratta di riconoscere un trend, mi sento l’Uomo Gatto di Sarabanda.

Come tanti, a gennaio 2024 ho scritto tra i miei buoni propositi quello di ridurre il tempo passato davanti a uno schermo. Con un po’ di fortuna e impegno, sono riuscito a regolarmi e, te lo confesso, un elemento decisivo è stato il tempo dedicato ai puzzle.

Ma lascia che te lo dica chiaramente: fare un puzzle non ti salverà la vita. Se ti aspetti di aprire una scatola e immergerti subito per quattro ore a posizionare tasselli senza controllare il cellulare, scordatelo. All’inizio mi sono servite settimane per finire il primo puzzle. Mi distraevo di continuo e non riuscivo a mantenere l’attenzione per più di 15 minuti. Oggi, invece, riesco a dedicarmi a sessioni lunghe, con il cellulare relegato a un lontano ricordo. I puzzle sono diventati la mia piccola isola deserta: un luogo dove nessuno può raggiungermi e dove essere connesso non è nemmeno un’opzione.

Il digital e social detox hard”, quello dove disinstalli i social, leggi solo il quotidiano e torni a un cellulare a conchiglia, è un’idea affascinante. Ma, nella pratica, è solo un esercizio temporaneo: comincia, finisce, e non è sostenibile a lungo termine.

E allora, che si fa? Ci sono attività che richiedono concentrazione e ti aiutano a riscoprire quanto è prezioso staccarti dal mondo, anche solo per qualche ora. Per me i puzzle sono stati una rivelazione, ma non è l’unica opzione. Leggere un libro, cucinare una ricetta elaborata, lavorare a maglia: qualunque cosa richieda un po’ di dedizione può aiutarti. Il primo passo è dimostrarti che puoi resistere senza controllare immediatamente quel reel mandato dal tuo migliore amico.

Insomma, fare un puzzle può davvero darti una mano: ti aiuta a staccarsi dal mondo digitale, a sentirti più presente e a ritagliarti un momento tutto per te. Non ti prometto che risolverà magicamente la tua dipendenza dai social, ma può diventare un alleato importante per il tuo benessere mentale. Però, prima di iniziarne uno, fai una cosa: metti il cellulare in carica in un’altra stanza (meglio ancora, chiudi la porta).

Dai una chance ai puzzle: magari scoprirai che possono diventare anche la tua piccola isola deserta.

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